Chiara Civello a Todi per un concerto tra musica, cinema e poesia
Inizierà da Todi “Sempre Così” il nuovo e speciale tour della cantautrice polistrumentista romana Chiara Civello, che prende vita e titolo dall’omonimo brano pubblicato a ottobre scorso. Composto e scritto insieme a Patrizia Cavalli, una delle voci più acute e amate della poesia italiana del secondo ‘900, il brano, iniziato insieme e finito nel 2022, poco dopo la scomparsa della poetessa, nasce dalla profonda amicizia tra le due donne, scavando tra la nostalgia, la commozione e la gratitudine.
“Sempre Così” diventa quindi oggi il nome del suo nuovo ciclo di concerti che parte non a caso venerdì 5 aprile proprio da Todi (ore 21, Teatro Nido dell'Aquila), città natale della poetessa, per attraversare poi l’Italia (prevendite disponibili su: www.chiaracivello.com/it/tour/).
L’appuntamento è all’interno di “Moon in Canto", il nuovo cartellone promosso dall'associazione "Moon in June" in collaborazione con il Comune di Todi ai fini della promozione culturale e turistica della città. Un nuovo concerto dopo l’avvio della speciale sezione tuderte targata “Moon in June” avvenuta lo scorso anno con i concerti di Madame in piazza del Popolo e di Vinicio Capossela al Teatro Comunale.
“Sempre Così – afferma Chiara Civello – è una canzone lasciata incompiuta da Patrizia Cavalli. Lei aveva in mente tutte le note di una melodia. Voleva diventassero una canzone che fa piangere e, una volta finita, voleva che la cantassi io, perché diceva che sono brava con le canzoni che fanno piangere”.
La “Costellazione Poetica” disegnata dalla cantautrice in questo nuovo spettacolo vede la compresenza della musica con la poesia e il cinema, in un vero e proprio dialogo tra generi, tra scie di autori contemporanei e l’eco proveniente dalle grandi penne del passato.
L’artista accompagnata da pochi strumenti, pianoforte, chitarra e la sua inconfondibile voce, entrerà nelle diverse stanze dell’amore che la sua musica ha abitato nel corso degli anni. Attraversamenti tra musica poesia e immagini che propongono una riflessione dialettica tra vuoto e amore.
Il contributo cinematografico è affidato al talento della regista francese Cèline Sciamma (firma dei premiati “Tomboy” e “Ritratto della giovane in fiamme”). Ad aprire il sipario sulla performance sarà infatti la visione di “This Is How a Child Becomes a Poet”, cortometraggio presentato in anteprima all’80esima Mostra del Cinema di Venezia: un viaggio nelle stanze che furono la casa di Patrizia Cavalli e anche momentum che ha dato il là a Chiara Civello per finire la canzone lasciata incompiuta dalla poetessa. Sempre la regista francese darà visivamente forma e luce alle diverse stanze che Chiara Civello sceglierà di attraversare durante il live.
“Alternerò a canzoni di forma compiuta momenti di pura improvvisazione, con componimenti di poeti che gravitano intorno a Patrizia, come Sandro Penna e Emily Dickinson”: dice Chiara Civello. Accanto a loro emergerà anche la figura di scrittori contemporanei quali Emanuele Trevi, co-autore con la Civello di “Perdiamoci” (colonna sonora per la serie tv RAI “Imma Tataranni - Sostituto procuratore”), e il pubblico sarà sorpreso da originali rielaborazioni, due su tutte quella di “Che cosa sono le nuvole”, nata dall’incontro tra Pasolini e Modugno; o “Fortissimo”, di Lina Wertmuller e Bruno Canfora.
Chiara Civello
La vita artistica della cantautrice polistrumentista romana si divide tra Italia, Stati Uniti e Brasile. Né pop, né jazz, lontanissima dalle classificazioni musicali, con sei dischi all’attivo, un passaggio a Sanremo e avidamente aperta sul mondo, la sua musica potrebbe essere definita da una serie di ossimori: naturalmente sofisticata, globale e italiana. A Boston e New York si forma artisticamente ed entra in contatto con personaggi come Burt Bacharach e Tony Bennett che la definirà “la miglior cantante jazz della sua generazione”; è stata la prima italiana a incidere per la leggendaria etichetta Verve. In Brasile trova un’altra casa collaborando con artisti del calibro di Chico Buarque, Ana Carolina, Maria Gadù, Gilberto Gil, Daniel Jobim e tantissimi altri. Artista e donna avventurosa, ha metabolizzato le culture dei continenti che ha attraversato e oggi parla e canta in inglese, italiano, portoghese, spagnolo e francese, senza mai prendere fissa dimora, né in una città, né in uno stile.