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La Storia di Todi

Ultima modifica 5 dicembre 2018

Numerose sono le ipotesi circa l'origine della città, ma una leggenda narra che Todi sia sorta per volere dei Veii Umbri, una popolazione che viveva nella Valle del fiume Tevere; infatti mentre erano già stati iniziati i lavori per la costruzione della città sulle rive del fiume ecco che un'aquila arrivò mentre gli uomini stavano desinando e portò via con gli artigli la tovaglia trascinandola sul punto più alto del colle. Gli abitanti della Valle pensarono che ciò fosse un segno del destino e costruirono così la città di Todi sul colle.

Anche l'origine del nome sembra essere incerta, ma molti lo fanno risalire al nome "Tutere" che significa confine ed infatti Todi dalla sua posizione domina la valle del Tevere e confina con l'antico territorio degli Etruschi. La storia vuole che invece Todi sia stata costruita dagli Etruschi tra il III e il I secolo a.C ed è in quest'epoca che viene costruita la prima grande cerchia di mura che racchiude la città.

Nel I secolo a.C. Todi diventa Municipio Romano e della civiltà romana rimangono ancora alcuni resti come le imponenti Cisterne Romane scoperte recentemente sotto la Piazza del Popolo.

Nel Medioevo la città assume l'aspetto tipico di un castello ed è controllata da potenti feudatari quali i conti Arnolfi, i conti di Montemarte e gli Atti. Nel 760 il Re dei Longobardi, Desiderio, e Papa Paolo I concordano i confini del territorio di Todi sul versante del Ducato di Spoleto. Dopo l'anno mille la città di Todi prospera e si espande e tornano a rifiorire tutte le attività commerciali ed artigianali e diventa libero Comune dai primi anni del XII secolo.

Il 1236 vede la nascita di uno dei più illustri cittadini: Jacopone, discendente di una famiglia nobile. Fu un importante uomo di legge, ma a 32 anni, dopo un episodio che lo toccò interiormente si convertì e cominciò a condurre una vita povera e monastica. Dell'opera letteraria di Jacopone si ricordano soprattutto le "laudi" nelle quali egli esprime soprattutto il senso di distacco tra la condizione umana e la figura di Dio. Dagli inizi del XIV secolo inizia un periodo di lenta, ma continua decadenza. Successivamente, anche grazie al Vescovo Angelo Cesi la città di Todi subisce un nuovo impulso e torna a rifiorire; infatti sotto la sua guida vengono effettuati importanti lavori urbanistici ed architettonici quali la costruzione della Fontana della Rua o Cesia, della Chiesa del Crocifisso e del Tempio della Consolazione completato dopo la sua morte.

(fonte: http://www.todi.net/index.htm)

"Todi, volò dal Tevere sul colle
l’Aquila ai tuoi natali e il rosso Marte
ti visitò, se il marzio ferro or parte
con la forza de’ buoi l’acclivi zolle.

Ebbro de’ cieli Iacopone, il folle
di Cristo, urge ne’ cantici; in disparte
alla sua Madre Dolorosa l’arte
del Bramante serena il Tempio estolle.

Ma passa, ombra d’amor su la tua fronte
che infoscan gli evi, la figlia d’Almonte,
il fior degli Atti, Barbara la Bella.

E l’inno del Minor si rinnovella;
– Amor amor lo cor sì me se spezza!
Amor amor tramme la tua bellezza! –"

Gabriele D’Annunzio